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Quasi amiconi

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L’occasione era troppo ghiotta per non commentarla e metterci qualche granello di pepe della Cayenna . Dunque il giovane africano Hassan avvicina il PdR e lo invita a farsi un selfie insieme a lui. Gli mette la mano sulla spalla e: “Sorridi presidente!”. Provate ad immaginare uno di voi che si avvicina a Mattarella; gli mette una mano sulla spalla e gli chiede di fare con lui un selfie. Prima di scattare la foto, subireste la carica dei Corazzieri a cavallo che con la sciabola sguainata vi amputerebbero, tanto per iniziare, la mano che regge il cellulare, poi vi ritrovereste a terra con addosso 24 guardie del corpo che vi bloccherebbero con una presa alla George Floyd, ma siccome non siete un nero, nessuno vi cagherebbe. Indi vi ritrovereste all’ospedale con la mano superstite e piedi ammanettati al letto. Un magistrato vi accuserebbe di attentato alla Sacrissima Persona del Venerabile Presidente della Repubblica, Lesa Maestà ed un’altra dozzina di capi di imputazione. Roba da tre o quattro ergastoli. Ma questo non accadrà mai. Nessuno di noi indigeni oserebbe toccare il PdR, a parte il migrante Hassan. Ma torniamo al giovane migrante che sempre con la mano sulla spalla confida al Presidente il suo sogno: “Voglio fare il dentista, regalare un sorriso alle persone”. “Magnifica intenzione, complimenti”, lo elogia Sergio Mattarella. E gli stringe la mano. “Questa è mia sorella Rana, e questi i miei genitori”, prosegue Hassan, i signori fanno un lieve inchino, la mamma, cuoca, ha il volto incorniciato dal velo. ( che bella immagine quella del “volto incorniciato dal velo” Solo per le donne iraniane il velo è un cilicio…NdA). Mattarella le bacia la mano inchinandosi (AdA). Rana fa un passo avanti: “Ho tredici anni, vado in seconda media e voglio diventare pediatra”.

Subito dopo il PdR viene circondato da una festante moltitudine di bambini non accompagnati alti 1,90 per 90 kg di peso che cominciano vivacemente a confidargli: “io voglio fare il fisico nucleare!” “io il filosofo!” “io lo psicanalista!” “Io l’astrofisico!”… Il PdR ha per tutti un gesto bonario e li benedice in nome della Costituzione, assicurando: “Studierete tutti. Avrete tutti borse di studio, vitto e alloggio necessari al coronamento i vostri sogni! Tutto gratis a nostre spese”.

Mamoud, un bambino di due metri per 100 kg di peso si fa avanti e lo abbraccia quasi stritolandolo, poi gli stringe la mano con forza. Il Presidente emette un flebile lamento mascherato da un sorriso tiratissimo. Ha la mano spappolata, ma nasconde il dolore lancinante dietro un sorriso di circostanza . In fondo quella stretta è stato un atto di amore e di calore nei suoi confronti. Mamoud narra poi al Presidente delle sue traversie. Fuggito da un paese in guerra e devastato dalle carestie dove ha lasciato a morire di fame i vecchi genitori, le sorelline e fratellini, la moglie e i figli; ha attraversato il deserto del Kalahari, del Gobi, di Atacama e del Sahara. Catturato dai libici è stato rinchiuso in un lager nazista, torturato e lasciato quasi a morire di fame. Si è salvato mangiando insetti. Alla fine è riuscito ad arrivare in Italia. Qui, folgorato dal film di Matteo Garrone, “Io Capitano” ha deciso di diventare regista e ha chiesto a Mattarella di aiutarlo a realizzare il suo sogno. Il Presidente ha promesso tutto il suo sostegno. Poi se n’è andato, tenendosi la mano stritolata, imprecando, scortato dai Corazzieri e dalla sua guardia del corpo.

AdA: Aggiunta dell’Autore

3 Comments

  1. Favolosa Alfio

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