
Il 1980 è l’anno delle stragi più sanguinose avvenute in Italia dal dopoguerra: Ustica e Bologna. La prima, essendo avvenuta nei cieli e non potendo essere attribuita ai fascisti poiché privi di cacciabombardieri supersonici e di missili anti-aerei è diventata nel tempo una strage senza autori né mandanti. Ancora oggi si fanno ipotesi, ma prove “0”. Altra cosa è la Strage della Stazione di Bologna. In questo caso attribuirla ai fascisti era un atto dovuto visto che dopo l’attentato alla Banca dell’Agricoltura di Milano e quelli sui treni, qualsiasi bomba, petardo veniva attribuito per legge alla destra eversiva E così fu. Intendiamoci: non intendo negare la matrice fascista di chi manualmente mise la valigia con l’esplosivo. Ho conosciuto l’ambiente dell’estrema destra negli anni della Strategia della Tensione e so benissimo che gli apparati segreti dello Stato fossero essi gli Affari Riservati del Ministero degli Interni, la Digos o Il Sismi pescavano a piene mani nel sottobosco dell’eversione nera dove psicopatici, psicolabili e provocatori prezzolati pullulavano numerosi. Mettergli fra le mani dell’esplosivo promettendogli l’arrivo dei Colonnelli o più banalmente pagandoli per fargli fare un attentato sui treni o in qualche stazione, era un giochetto da ragazzi. In seguito intervenivano i mitici servizi “deviati”, che nel glossario della sinistra rappresentavano il secondo livello dell’eversione. La Strage della Stazione in men che non si dica fu attribuita ai fascisti. La magistratura si mosse immediatamente in questo senso. Le forze politiche, PCI in testa si mise alla testa del movimento colpevolista e manovrò sapientemente la narrazione sulla strage fascista. Arrestati alcuni elementi di destra fu avviato il percorso di criminalizzazione. Ancor oggi i discendenti del fu PCI difendono con le unghie e con i denti la versione ufficiale uscita dai processi. I mandanti? Ci hanno messo il solito Licio Gelli, buono per ogni stagione e perfetto ad interpretare l’uomo nero. Chi non segue questa narrazione, oggi viene accusato di negazionismo. Orbene. Non nego che la manovalanza sia stata fascista; non nego i depistaggi dei servizi segreti, né nego una qualche presenza del Gelli. Quello che nego è che la vicenda sia finita qui. Troppo comodo! Io voglio conoscere il terzo livello. Quello dei Pupari. I pupazzi mi interessano relativamente. Non sono mica un piddo-bolognese che vive in funzione della liturgia del 2 Agosto.
Ed ora veniamo alla guerra asimmetrica. Tutto inizia con il famoso Lodo Moro attraverso il quale, per mezzo di canali riservati il governo italiano agli inizi degli anni ’70 giunse ad un accordo con la resistenza palestinese, all’epoca in piena offensiva contro Israele e gli USA. L’accordo, in soldoni, prevedeva il libero transito di armi destinate alla resistenza, attraverso il territorio italiano. In cambio i palestinesi si astenevano dal colpire obiettivi italiani.
Ovviamente l’accordo, venuto a conoscenza degli israeliani e degli americani, scatenò le loro ire.
Non potendo dichiarare guerra ad un paese alleato e membro della NATO, ecco entrare in gioco la guerra asimmetrica.
Si mandano degli avvertimenti alla “colonia indisciplinata” facendo esplodere treni, stazioni, tirando giù aerei e destabilizzando così il paese. Se il governo non capisce l’antifona, si fa rapire dalla Brigate Rosse l’autore del Lodo Moro e lo si fa fuori. Il paese continua ad essere indisciplinato? Si fanno esplodere bombe “mafiose” e scatena contro la classe politica uno tsunami giudiziario e così, l’ultimo difensore della causa palestinese, Craxi, finisce miseramente i suoi giorni nell’esilio di Hammamet. La storia ovviamente continua fino ad arrivare al golpe del 2011 contro Berlusconi con la bomba spread che dette inizio alla stagione dei governi tecnico-politici mai legittimati dal voto popolare.
Concordo su tutto
Analisi ineccepibile, complimenti.
L’analisi è accattivante, ma, purtroppo, non contiene alcuna prova. Non se ne fa cenno neppure in “Killing hope: U.S. Military and CIA Inventions Since Word War II”.
Bertrand, chiedo umilissimamente perdono se oso accostare il mio pensiero a quello dell’immenso PPP. Lui diceva: “Io so, ma non ho le prove…” Idem. Le mie sono deduzioni che nascono dall’osservazione di fatti oggettivi ma che non possono ovviamente essere provati. La Nato e le altre strutture segrete non permetterebbero mai la rivelazione di segreti così scottanti.