Addio Massimo, compagno di tante battaglie, di discussioni infinite, di canti accompagnati dalla tua chitarra, di cazzeggi, di cene nelle bettole ora scomparse della Firenze profonda e popolana. Andavamo a cena da Sabatino in Borgo San Frediano o da Nello in Borgo Tegolaio. Locali a buon mercato. Un piatto di spaghetti scotti e un quarto di pollo con patate e un fiasco di rosso. Con 1000 lire ce la cavavamo. Mischiati agli operai, ai poveri del quartiere. Noi macchie nere nel cuore rosso d’ Oltrarno. Addio amico caro.