13 Comments

  1. Sai che la polemica era uscita, a campionato in corso :
    “Argentina razzista, non ha calciatori neri”: l’ultima idiozia la spara il Washington Post.
    ( buonanotte ).

  2. Concludendo il paradosso potremmo dire che le “nazionali” europee ( di qualsiasi sport) devono essere composte solo da atleti rigorosamente autoctoni, preferibilmente ariani con i capelli biondi o rossi. Al massimo, alle altre “etnie” ( ascari, tirailleurs, indiani, ecc.) possiamo riservare l’onore di fare da “carne da cannone” sotto le bandiere nazionali, dopo che, sull’attenti, hanno ascoltato i relativi inni. Però le stellette no, quelle le riserviamo ai cittadini.

    • goumiers e tirailleurs senegalesi in Ciociaria, Toscana e in Renania, qualche soddisfazione carnale se la sono tolta… In quanto alle nazionali “ariane”, vedere rappresentanze sportive africane composte solo da biondi ariani appartenenti alla minoranza colonialista come ai tempi dell’apartheid farebbe ridere, come fa ridere la nazionale “francese”. Cmq va tutto bene, ci mancherebbe. Queste sono le leggi del globalismo e guai ad opporvisi. Il Grande Fratello ci guarda…

  3. Carmelo Ferrante

    Non fa una piega! però bisogna anche dire che il fotografo non deve essere un granché: la foto è venuta un po’ scuretta, eh?!

  4. Poiché non rappresentano una nazione ma uno stato, io le chiamo “statuali” (di calcio, di rugby, ecc.).

  5. “goumiers e tirailleurs senegalesi in Ciociaria, Toscana e in Renania, qualche soddisfazione carnale se la sono tolta”
    Vero, ma lo stupro col colore della pelle c’entra poco. Anche i nostri soldati bianchi in camicia nera se le sono tolte in Africa, Jugoslavia e Grecia (chissà, forse anche in Russia, ma non ho certezze). Per non parlare degli americani in Giappone, americani e inglesi in Germania, dei tedeschi nelle zone di guerra conquistate, dei russi in Germania, delle guerre civili (dalla nostra ’43-’45 a quelle più recenti), ecc.

    • Ma quello compiuto dalle truppe di colore e favorito dagli ufficiali bianchi, aveva una valenza bel precisa, voleva essere una punizione e veniva fatto sistematicamente a scopo terroristico.Un po’ come fecero in grande i sovietici nella Prussia fino a Berlino sollecitati dal criminale staliniano Ilija Erenburg Gli altri erano episodi rapsodici. Non è che i tedeschi e gli italiani abbiano brutalizzato intere regioni che occupavano. Inoltre soprattutto nella Wehrmacht gli stupri e i saccheggi venivano puniti esemplarmente in quanto mettevano a rischio la disciplina e l’onore. I goumiers e gli altri coloniali avevano diritto al saccheggio e allo stupro. E’ curioso che in Toscana, dove i comunisti avevano costituito un forte movimento resistenziale ed erano ben armati, non abbiano fatto niente per difendere le popolazioni del senese e del grossetano, della Val d’Orcia o dell’Isola d’Elba in balia di questi loro alleati…

  6. “modo sistematico” vs “episodi rapsodici”
    Il confronto ha solo una valenza statistica, non cambia di una virgola la mia affermazione (lo stupro c’entra poco col colore della pelle). Può servire a fare una classifica (limitata alla seconda guerra mondiale): Primi i sovietici, secondi i giapponesi (Nanchino docet), terze le truppe coloniali francesi, seguono gli altri (tutti egualmente delinquenti).

    “Non è che i tedeschi e gli italiani abbiano brutalizzato intere regioni che occupavano”
    Dipende dal significato attribuito a “brutalizzare”. Se lo intendiamo nel senso di “seviziare” a “scopo terroristico”, allora altro che sevizie: (https://it.wikipedia.org/wiki/Crimini_di_guerra_italiani#Italiani_ricercati_dalla_Grecia), (http://www.occupazioneitalianajugoslavia41-43.it/), (https://thevision.com/cultura/sostituzione-etnica-jugoslavia/), (https://www.robadadonne.it/180113/gli-stupri-legalizzati-degli-italiani-in-africa/). Questi sono solo esempi riguardanti l’Italia. Per i tedeschi si può fare riferimento a Norimberga, o alle stragi di civili in Italia (con la presenza di italiani): Marzabotto, Vinca, Sant’Anna di Stazzema ecc. (e sempre solo a titolo d’esempio).

    “in Toscana, dove i comunisti avevano costituito un forte movimento resistenziale ed erano ben armati”
    Che nel senese, Val d’Orcia ecc ci fossero numerosi reparti di partigiani ben armati a giugno del 1944 è una “fake”. Non erano né numerosi né, tantomeno, ben armati. Neanche in Piemonte in quel periodo erano ben armati. Il “movimento resistenziale” fece quel poteva fare, protestare nei confronti del comando francese (senza, peraltro, ottenere risultati). (http://www.toscananovecento.it/custom_type/gli-eroi-maledetti-i-goumiers-e-la-liberazione-del-territorio-senese-giugno-luglio-1944/)

    Quanto ai comunisti, nella persona di Maria Maddalena Rossi, almeno posero la questione delle “marocchinate” in Parlamento nel 1952. Vedere atti parlamentari. (http://www.cassino2000.com/cdsc/studi/archivio/n07/n07p09.html)

    • Siena: 1500 partigiani combattenti in tutta la provincia, più di 1000 patrioti. Circa 300 rimasero uccisi. Il mattino del 3 luglio 1944 i soldati del corpo di spedizione francese entrarono a Siena da Porta S. Marco, mentre gli ultimi reparti tedeschi uscivano, in direzione opposta, da porta Camollia. In Toscana sono recensiti 41461 partigiani e patrioti. http://www.toscananovecento.it/eGallery/partigiani/ricerca
      Praticamente un esercito. A meno che i dati dell’ANPI non siano balle gonfiate.

      • Alfio, nella mia famiglia :
        Uno deportato in Germania ( mio padre ),
        Tre partigiani riconosciuti da ANPI ( i suoi tre fratelli ) imboscati dal 1943, mai toccato un fucile.

  7. Ad aprile 1944 i partigiani operativi, ripeto operativi, al centro-sud (in tutto il centro sud) sono 3600 circa (Santo Peli -Storia della resistenza – Cap. “II fase: Gennaio-Giugno 1944, paragrafo 6). Sicuramente aumentarono nei mesi successivi ma i numeri da te riportati si riferiscono alla fine della guerra. Nello stesso database “linkato” coloro a cui è stata riconosciuta la qualifica di partigiano sono 18664 (non 41461). Di questi la gran parte entrarono a far parte della resistenza dopo il 3 luglio 1944. Ad es. vedi Iannarelli Nicola e Enchini Pietro. A giochi fatti furono molti gli opportunisti che saltarono sul carro del vincitore, vedi, ad es., il padre del ministro Valditara che divenne partigiano il 25 aprile 1945, dopo essere stato fino a pochi giorni prima, nella divisione Littorio.

    P.S.: Buone feste. Auguri.

    • Auguri a Te. Cmq quelli della Littorio erano coscritti della RSI. Non proprio fascistissimi. Per quanto riguarda i partigiani combattenti sotto Firenze erano 1500/2000. Qualche forma di difesa verso le popolazioni toscane minacciate dai goumiers le potevano mettere in atto. Non lo fecero.

  8. So bene che la Littorio era costituita da coscritti, in buona parte forzati alla leva dai Bandi terrificanti di Graziani. Probabilmente anche Valditara era tra questi. Quello che mi premeva mettere in evidenza era la data del passaggio alle Brigate Garibaldi.
    A proposito delle Brigate Garibaldi del senese, queste erano due. La “Spartaco Lavagnini” composta da 592 partigiani e la “Guido Boscaglia” di 65. A queste c’è da aggiungere parte del raggruppamento “M. Amiata” composto da monarchici e badogliani (gli “azzurri”, ricordando Beppe Fenoglio), molto più numeroso, poco meno di 1800 partigiani, ma diviso in parecchi gruppi che operavano in un vasto territorio che comprendeva oltre al senese, anche il grossetano e il pisano. Non è che i goumiers si sono sollazzati sotto i loro occhi. Come potevano, contemporaneamente, badare a tedeschi e “repubblichini” e difendere il territorio di mezza Toscana dai goumiers? Si trattò di uno “stillicidio di fatti isolati” non paragonabile a quanto era avvenuto in Ciociaria. Ripeto, quelli della “Lavagnini” protestarono nei confronti degli ufficiali francesi. Ma, in via ufficiosa, qualche provvedimento (“A Casal di Pari, in seguito a un certo numero di stupri, cinque goumiers vennero colti in fragrante, fucilati ed i corpi esposti nella piazza” – “si ha notizia di ufficiali francesi che procedettero a punizioni cruente ed esecuzioni sommarie”), fu preso solo dopo che intervennero gli americani nei confronti del generale Guillaume e, forse, dico io, in previsione del fatto che si voleva dare qualche segnale in previsione del trasferimento dei “goumiers” in Provenza.

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