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La strana intervista

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Ieri sera è andata in onda una curiosa e bislacca intervista a Piazza Pulita: interpreti principali: Soumahoro, Formigli, Mieli e Padellaro. Formigli, contrariamente alle aspettative non è stato “buonissimo” con il capo della Lega Braccianti. Ha fatto domande dirette e senza timore reverenziale, alle quali il deputato di Sinistra e Verdi ha risposto dribblando elegantemente il conduttore: “Ho commesso delle leggerezze, non rifarei quello che ho fatto etc.” Insomma si è scusato e si è tirato fuori. Alla fine dei salmi il succo della sua difesa si è concentrato in un: “Io non c’entro“. Ma perché Formigli è parso così severo (si fa per dire) nei riguardi dell’idolo della sinistra. Semplice. Soumahoro era per lui e per una vasta schiera di sinistrati babbei una speranza. Una immensa speranza oggi delusa. Corrado e gli altri, sognavano un immigrato a capo della sinistra. Tutto questo avrebbe dimostrato che i migranti sono bravi, intelligenti (e Soumahoro non solo lo è, ma è anche molto furbo rispetto ai citrulli di sinistra) e sono in grado di dirigere un partito e financo, volendo, una nazione. Magari con lui il sogno della sospirata sostituzione etnica sarebbe diventato una realtà. Infine veniamo ai due intervistatori ospiti. Un pezzo da 90, Paolo Mieli e un pezzo da 75, Antonio Padellaro. Il primo, ovverosia il Papa del giornalismo italiano ha rivelato che domenica scorsa ha concesso un incontro a Soumahoro in udienza privata (a che titolo non si sa. Forse voleva dargli la benedizione e l’assoluzione?), nel quale il capo-bracciante, aveva probabilmente aperto il suo cuore e confessato le sue colpe. Poi, il Pontefice dei giornalisti si è lanciato in una strampalata semi-difesa del deputato, prendendosela con non si sa chi, ma non con Soumahoro, naturalmente. Padellaro ha iniziato ad inveire contro la suocera del capo della Lega dei Braccianti e contro fantomatiche istituzioni, fornendo allo stesso degli splendidi assist per difendersi, tipo: “I braccianti nel foggiano vivono in condizioni disumane nelle baraccopoli…” Ovvio che Soumahoro rispondesse che lui non aveva i mezzi per costruire villette unifamiliari per i lavoratori. Semmai dovevano pensarci le istituzioni a risolvere il problema. Al che Padellaro ha risposto accusando le autorità pugliesi di non aver fatto nulla. “In questa regione hanno comandato destra e sinistra…“. Al tempo Padellaro! La destra in Puglia ha governato in illo tempore. E’ dal 2005 che i pugliesi hanno votato nell’ ordine: Nichi “Arcobaleno” Vendola e Michele Emiliano “Zapata“. Insomma diciamo che tutti e tre insieme si sono distinti in una eroica arrampicata sugli specchi pur di difendere il “povero nero”, e non potendo prendersela direttamente con lui se la sono presa con il povero Fratoianni accusato di leggerezza, col la suocera e la moglie, e con “entità” aliene e non meglio identificate. Pagelle finali: Soumahoro magistrale, Formigli 6 meno meno, Mieli e Padellaro, ridicoli.

2 Comments

  1. Chiedo per mio cugino :
    nella nostra Repubblica delle Banane si può revocare la cittadinanza italiana ?
    Quanto al paladino dei poveri si può cacciare dal parlamento per indegnità ?
    ( immagino di no sarebbe fascista ed illiberale ). Quando, tra mille anni, verrà fuori che il suddetto paladino NON ne sapeva di nulla, grazie al solito magistrato amico, gli pagheremo i danni morali ?

  2. Concordo in pieno, cercheranno di riabilitarlo in tutti i modi possibili, se difendibile. In ogni caso per la sinistra lo Stato e la Giustizia hanno senso solo se sono dalla loro parte, dato che loro sono “dalla parte giusta sempre e comunque”.

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