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Mea culpa, mea culpa mea maxima culpa…

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Meloni sulla Shoah: furia nazifascista memoria di tutti gli italiani.

Per carità, sulla Shoah nulla quaestio. Ci mancherebbe. Il problema è che metà degli italiani per poter governare deve scusarsi di esistere, giustificarsi ogni minuto, discolparsi per colpe e misfatti che non ha mai compiuto. Insomma, governare diventa per loro una via crucis senza fine, da percorrere con il capo chino e cosparso di cenere. Certo alla fine questi italiani di dx, se lo vorranno saranno mondati e ammessi nel salotto buono dei presentabili, puliti e finalmente guariti dalla lebbra che gli derivava dal Peccato Originale della destra. Rimarranno le cicatrici della malattia, ma questo sarà necessario per distinguerli dai Purissimi, dagli Eccelsi, cioè da coloro che sono nati di sinistra e senza peccato. Comunque questa sarà la road map per la loro bonifica mentale:

  1. accoglienza migranti e legittimazione delle ONG;
  2. per il 28 Ottobre è prevista l’espiazione pubblica di FdI per centenario della Marcia su Roma;
  3. penitenza pubblica per aver perseguito per anni l’omofobia, la transgenderfobia etc.
  4. viaggio allo Yad Vashem e sosta al Muro del Pianto con purificazione dal Male Assoluto.
  5. FINIS

4 Comments

  1. Ma va Alfio !
    La gente si aspetta una Meloni ” dura ” su argomenti come : immigrazione, sicurezza e lavoro.
    È chiaro che Meloni deve ammorbidire le sue posizioni di fronte a TV e giornali ostili, opposizione indegna di PD e soci, centri sociali in subbuglio e stati esteri che continuano a mettere il becco nei fatti nostri.
    Spero riesco ad attuare il suo programma anche se detesto il suo atlantismo.
    Il primo problema è Berlusconi.

    • e fammi fare un po’ di fantasatira… 🙂

    • Sei moooolto ottimista.
      Dopo trent’anni di politiche identiche messe in atto da governi di destra e di sinistra, non mi sembra che la Meloni sia il personaggio dotato della forza politica necessaria per uscire dal Washington Consensus. Poi magari mi sbaglio, eh… Ma sono 30 anni che ci auguriamo che il nuovo politico al comando sia il salvatore della patria, che poi puntualmente ci delude continuando esattamente le politiche del predecessore

  2. Giuliano Cecconi

    Fini il viaggio allo Yad Vashem e sosta al Muro del Pianto con tanto di kippah lo ha fatto

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