Ieri ascoltando una trasmissione TV mi è capitato di sentire um giornalista che diceva di aver incontrato un turista straniero che gli chiedeva come mai l’Obelisco Mussolini fosse ancora in piedi. In questa atmosfera antifascista rinnovatasi con la vittoria della destra, mi è venuto in mente questo raccontino…

Il governo Meloni stava navigando a vista immerso nella Tempesta Perfetta causata dalla crisi energetica dovuta alle sanzioni alla Russia e alla guerra. Nonostante le dichiarazioni di fedeltà alla Nato, i governi della UE e dell’Alleanza Atlantica, non si fidavano della coalizione di destra. Le frange estremiste democrat al potere negli USA e la stampa mainstream attaccavano quotidianamente quello che loro definivano un governo “fascista”, ma ci volle un’intervista al New York Times per far saltare il coperchio. Un’intervista rilasciata dalla senatrice Segre che incolpava il governo Meloni di aver lasciato al suo posto i simboli del ventennio che le ricordavano le “leggi razziste”, la guerra mondiale e la “Shoah”. L’intervista fece grande scalpore a livello internazionale e innescò un effetto domino. La senatrice Boldrini rivendicò la maternità di aver per prima proposto la demolizione dell’obelisco della vergogna: seguirono le proteste dell‘ONU, dell’OMS, della Fao dei BLM, delle ONG e di tutte le sinistre del mondo. A nulla valse il gesto del Presidente del Senato La Russa che si presentò alla senatrice a vita con un mazzo di 100 rose bianche. La senatrice con un gesto di stizza le rifiutò e gliele le gettò in faccia. Iniziarono subito dopo manifestazioni in cui si chiedeva un cancel culture totale di ogni immagine e costruzione che ricordasse il fascismo. Squadre di volontari provenienti da tutto il mondo arrivarono in Italia armate di picconi e dinamite. Un gruppo di questi aderenti al BLM iniziarono a picconare e minare il Colosseo credendolo un’opera del Fascismo. Furono fermati a stento da alcuni esponenti del PD che li convinse trattarsi di un monumento dell’antica Roma. Per non farsi travolgere da questa ventata iconoclasta, gli stessi governanti italiani vollero mettersi alla testa del movimento cancel culture e dare l’esempio: Meloni, Salvini, Berlusconi, La Russa, ed altri cominciarono con pale e martelli pneumatici a demolire l’Obelisco della Vergogna. In seguito furono demolite le “Città di Fondazione“, complessi ospedalieri, il Foro Italico, l’Eur, palazzi pubblici, stazioni, stadi, ponti etc. Del Ventennio non rimase nemmeno il ricordo.
Stiamo ai fatti.
In tutta Italia compaiono scritte e striscioni contro i legittimi vincitori delle elezioni, normalmente con frasi molto offensive, con minacce evidenti. Nessuno prende provvedimenti e nessuno a SX si indigna.
Urge una bella pulizia di tutto questo schifo.
https://www.ilfoglio.it/roma-capoccia/2020/06/21/news/ecco-perche-non-si-deve-toccare-nemmeno-lobelisco-del-duce-321164/
Bellissima Alfio, diciamo pure che scomparvero l’ INPS, l’ INAIL, l’ IRI ora con nome cambiato, un cospicuo numero di palazzi, l’ acquedotto del Peschiera fatto saltare in aria, la ri-paludazione dell’ Agro Pontino, con un vastissimo ripopolamento della zanzara anopheles potenziata con l’ occasione con la possibilita’ di essere vettore del covid 23 ed altro ancora
Giusto, l’Agro Pontivo va ripadulizzatto co la immissione di miliardi di zanzare anofele