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Travaglio e le sanzioni alla Russia.

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La realtà è Putiniana – (M. Travaglio)

 Maurizio Blondet  31 Agosto 2022 

Lucidissimo e anche coraggioso articolo

Se la nostra campagna elettorale non fosse falsata dalle ingerenze americane, i partiti discuterebbero soltanto della questione fondamentale: le sanzioni dell’Europa contro la Russia, che si sono rivelate sanzioni contro l’Europa, mentre alla Russia non fanno un baffo. Tant’è che Putin brucia il metano che non ci vende più (guadagnando più di prima dal boom dei prezzi) e la Von der Leyen ci invita con nonchalance a “prepararci a una potenziale interruzione totale del gas russo“: cioè a una sanzione della Russia contro l’Ue che, diversamente da quelle dell’Ue contro la Russia, farebbe malissimo ai destinatari, cioè a noi che saremo autosufficienti forse fra 3-4 anni. Un disastro di queste proporzioni, causato dall’insipienza delle classi dirigenti europee, inclusi i nostri Migliori, dovrebbe monopolizzare il dibattito elettorale: i partiti dovrebbero chiedersi se non sia il caso di rivedere sanzioni che danneggiano chi le impone, mentre la presunta vittima se la ride. Invece ne parla solo Salvini, che appena pronuncia la parola Russia fa pensare a Savoini al Metropol e agli accordi fra Lega e Russia Unita. Ma il tema è troppo serio – visti i danni incalcolabili che le auto-sanzioni stanno per provocare a migliaia d’imprese che falliranno e a milioni di famiglie che sprofonderanno nella miseria più nera – per lasciarlo al Cazzaro Verde.

Le sanzioni dovevano accelerare il default russo e dissanguare il regime putiniano per levargli i mezzi per la guerra ucraina, scatenargli contro il malcontento popolare e accelerarne la caduta. Invece i russi mantengono il controllo del Sud-Est ucraino, la controffensiva di Kiev esiste solo sui giornali della propaganda atlantista, l’economia russa tiene botta e Putin appare ben saldo. A dissanguarsi è l’Ue, per la gioia degli unici beneficiari di questa follia collettiva: gli Usa. Lo dice il Fmi, smentendo il Consiglio Ue: in Russia il calo del Pil nel 2022 non sarà dell’11%, ma del 6. E siccome l’export di energia supererà di 100 miliardi di dollari quello del 2021, il totale delle esportazioni crescerà, con un’inflazione vicina al 10% dell’Eurozona. Anche l’Economist conferma che l’Ue ha confuso i sogni con la realtà: “L’economia russa continua a battere le attese e la guerra delle sanzioni non va come previsto”; dopo lo choc iniziale “il sistema finanziario s’è stabilizzato e il Paese sta trovando nuovi fornitori, inclusa la Cina. Intanto in Europa la crisi energetica potrebbe innescare una recessione”. Che renderà sempre più impopolare il sostegno militare all’Ucraina, vista la sua conclamata inutilità in assenza di risultati sul campo.

Fino a quando i governi europei continueranno a sanzionare i loro popoli, a credere alla loro propaganda e a scambiare la realtà per putinismo?

Gorbacev, in memoriam

Gli americani ci promisero che la Nato non sarebbe mai andata oltre i confini della Germania dopo la sua riunificazione ma ora che metà dell’Europa centrale e orientale ne sono membri, mi domando cos’è stato delle garanzie che ci erano state accordate? La loro slealtà è un fattore molto pericoloso per un futuro di pace perché ha dimostrato al popolo russo che di loro non ci si può fidare.”

Mikhail Gorbacev, ultimo presidente dell’Unione Sovietica, scomparso questa notte all’età di 92 anni. Intervista a “The Telegraph” del 6 maggio 2008.

8 Comments

  1. Travaglio mi pare colpisca nel segno.

  2. Sarcià Carmelo

    Ineccepibile!… Talmente lapalissiano che pone il mondo dirigente politico italiano a livelli di infantilismo autolesionista…
    Aggiungo solo una cosa …
    Nessuno si pone la domanda che dovrebbe sorgere spontanea.
    Atteso che per noi si prepara un futuro nero di recessione perniciosa… si può sapere cosa ne sarà degli altri Stati dell’UE?… Se per gli altri Stati UE non si prevede un destino analogo a quello italiano… di grazia… perchè ci ostiniamo a darci martellate sulle palle da soli?… Ci infligiamo un martirio assurdo e anacronistico, quando nessuno può impedirci di aggirare le sanzioni alla Russia. Per noi è vitale ed è l’unica via d’uscita..

  3. Bisogna prendere atto che il discorso di Travaglio non fa una piega e di questi tempi l’onestà intellettuale e’ una merce rara che non può che essere apprezzata.

  4. Concordo, e compreso l’ultimo commento su Gorbacev. Se il nuovo governo non marchera’ una netta differenza e mutamento di rotta rispetto a Nato, USA e UE, ci avviamo davvero verso un disastro di proporzioni incalcolabili

  5. Purtroppo i popoli hanno la memoria molto corta, ed una visione molto miope della Storia, quella con la “S” maiuscola.
    L’atlantismo è figlio di una politica USA di 2 secoli di espansionismo e colonialismo, territoriale prima e finanziario poi.
    Nel secondo dopoguerra, per la cronaca vinto anche dall’URSS, gli USA hanno avuto dalla loro tutti gli strumenti per riformattare l’Europa e soggiogarla con basi militari e concessioni finanziarie (a partire dal Piano Marshall in Italia), cosa che è proseguita poi in molte altre parti del mondo.
    Quindi non è un caso che se guardiamo la Storia non su pochi anni, ma sui decenni, appare chiaro che le “promesse” USA non contano nulla di fronte ad un atteggiamento di primi della classe che non è mai stato smorzato da nessuno.
    In questa fase storica Russia e Cina sono due possibili poli che porterebbero la cosiddetta multipolarità, spezzando questa egemonia talassocratica neoliberista che ci sta portando in un baratro di povertà, economica ed intellettuale, appiattendo il libero pensiero.
    Non sono (completamente) a favore di Putin ma della Russia sicuramente condivido un modo di pernsare ed i valori che sono in parte anche quelli Italiani, ma certamente sono contro Biden, ultimo rappresentante di una classe dirigente USA che ha fatto ben più guerre e morti di quel che accade in Ucraina.
    Ricordo le guerre nei Balcani, in cui sono morti due miei cugini croati (Mostar e Sarajevo): Biden c’era, ed ha dato lui il via ai bombardamenti di Sarajevo, come c’era in Iraq, e via dicendo: andate a rivedere la sua “carriera” da guerrafondaio.

  6. Eccoci serviti:
    Oggi LaRepubblica pontifica.
    Draghi ancora il più idoneo in caso di peggioramento del quadro internazionale. Un governo Meloni sola terza ipotesi.
    QUINDI, ANCHE PRENDESSE IL 51 PERCENTO DEI VOTI, MELONI SI RASSEGNI
    NON LA VOGLIONO ( Siamo nella democrazia dei migliori ). Sarebbe il caso che Salvini e Berlusconi dicessero qualcosa.

  7. Ecco intervenire Boris Johnson e quella buonadonna della Clinton per dirci di NON seguire populismi, ingerenze esterne e continuare ad aiutare l’Ucraina.
    ( chi manca ancora ? )

  8. Andrea Griseri

    Si era parlato dopo il 1991 di un piano Marshall per aiutare l’economia russa a transitare da un modello rigidamente pianificato al libero mercato. Non se ne fece nulla a causa della miopia dei leader occidentali. In seguito le promesse inerenti la sicurezza a cui si riferisce Gorbaciov nell’intervista citata da Travaglio furono disattese. La Germania avviò, certamente pro domo sua, un intelligente Ostpolitik verso Mosca e in questi mesi la Merkel, unica statista occidentale degna di tal nome, è stata per questo svillaneggiata. E ora? Come Dante attendiamo un veltro ,un leader,una forza politica europea in grado di trarci dal baratro. Ma non appare all’orizzonte,men che meno in Italia.

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