
C’erano una volta due partiti “populisti” che insieme raggiungevano il 60% dei voti. Poi per una serie di malaugurate scelte e circostanze: Papeete, governo Conte-PD e poi quello che li aveva visti appoggiare il governo Draghi, si ritrovarono con una forza elettorale dimezzata. Una perdita secca del 50%. La presenza di queste due forze, asservite totalmente al governo, aveva talmente disgustato i loro elettorati, che il calo dei consensi rischiava di ridurre le due forze a movimenti marginali. Fu per questo che entrambi decisero di effettuare un “golpe” contro il “duce” Draghi e indirettamente mandare un messaggio al suo protettore il “re” Sergio II. La rivolta sarebbe scoppiata il 25 Luglio durante il Gran Consiglio dei Ministri. In quella sede sarebbe stato presentato un Ordine del Giorno a firma di Salvini-Conte con il quale si sfiduciava il Capo del Governo. Una volta destituito, Draghi sarebbe stato arrestato e condotto con una autoambulanza dei carabinieri in un luogo segreto. Salvini e Conte sarebbero saliti al Quirinale e avrebbero posto l’aut aut a Sergio II. O elezioni anticipate o il caos. Come andrà a finire? Chi lo sa. Ma conoscendo i nostri polli, i due partiti “populisti” dopo gli ennesimi penultimatum, strilli e berci, siamo certi torneranno all’ovile. Più servizievoli e più mansueti di prima.
Dobbiamo aggiungere che dopo l’ arresto del Duce Sua eccellenza cavalier Mario Draghi, una unita’ dei Marines USA capitanata dal Colonnello Eight Skorsenny libero’ il Nostro dal carcere rifugio sulla Marmolada per depositarlo a Davos nella sede del WEF che offri’ al Salvatore del popolo italiano rifugio e possibilita’ di organizzare la controffensiva
ahahah! SaREBBE UN OTTTIMO RACCONTO SATIRICO DISTOPICO! Guido si potrebbe pubblicarlo sul blog.
Agli ordini maestro, in quante parole desvo farlo ?
Quante vuoi.
Difatti, proprio fantascienza. Solo per salvare la faccia, io fossi in loro cercherei un governo tecnico d’area, senza PD, per arrivare al 2023, ma questa invece è da neuro
Ormai si sono adattati pienamente alle ammucchiate senza più ritegno e vergogna.