
L’11 luglio del 1943 rappresentò infatti il culmine della campagna di sterminio condotta dai nazionalisti ucraini: quel giorno, reparti di OUN-UPA di Stepan Bandera e Roman Šuchevič attaccarono contemporaneamente circa 100 villaggi polacchi, provocando oltre centomila vittime, in gran parte donne, bambini e vecchi. Nel 2013, in occasione del settantesimo anniversario della carneficina, la Sejm, pur con una maggioranza destro-nazionalista, aveva adottato una risoluzione che definiva quei fatti “pulizia etnica con elementi di genocidio”.Nel 2015, la Rada ucraina riconosceva l’attività di OUN-UPA come “lotta per l’indipendenza ucraina”, istituiva le feste nazionali del 1 gennaio e del 14 ottobre: data di nascita di Stepan Bandera e della formazione dell’UPA
Il leader del Carroccio oggi a Varsavia, poi al confine con l’Ucraina. Missione senza clamore dopo le polemiche. Anche tre parlamentari dell’Osce nella zona di guerra.
E la Meloni non è andata ?
Risulta peraltro evidente ( De Gregori mi scusi ) che il declamato ” GOVERNO DEI MIGLIORI ” accozzaglia di diversamente capaci, guidati dal migliore Presidenre possibile ( chiedere a Cossiga) NON È IN GRADO DI GESTIRE NULLA.
E le elezioni non sono una alternativa, non ci sono statisti all’orizzonte.
Draghi è una frana. Anzi uno smottamento.
i Ruteni sono una popolazione dell’impero austroungarico. pensavo fossero solo in Galizia!!!
(papu Krancic, a questo punto come li vedi i movimenti truppe nato del 2020? )
Si preparavano…