
Fino a qualche tempo fa, prima dell’arrivo della psico-pandemia, il desiderio di: Vogliamo i Colonnelli! era diffuso dalle parti della destra. La deriva che aveva preso la politica italiana dopo il golpe bianco mattarelliano post Papeete del 2019 che fece nascere il governo giallo-rosso, stava preoccupando larghi strati della popolazione: la ripresa degli sbarchi di clandestini, le stramberie della sinistra arcobaleno, la crisi economica, la perdita progressiva di sovranità, fecero lievitare il tasso di insofferenza. Con l’arrivo poi della psico-pandemia, i lockdown, le limitazioni alle libertà individuali non furono pochi ad auspicare un intervento delle Forze Armate per capovolgere una situazione che stava prendendo derive incontrollabili e pericolose. Di tanto in tanto qualche ammiraglio o generale criticava la situazione e immediatamente queste dichiarazioni venivano interpretate come importanti segnali di un malessere che covava fra i militari. Poi, quando sono iniziate le lotte di popolo contro le restrizioni e il ricatto dell’infame greenpass; quando abbiamo visto le Forze dell’Ordine passare all’uso della forza, non contro le istituzioni e il deep state nostrano, ma contro pacifici dimostranti con manganelli, gas e idranti; quando abbiamo visto un generale pennuto condurre minacciosamente la campagna di vaccinazione; quando abbiamo visto soldati presidiare il territorio o partecipare al drammatico chilling movie della “Notte delle Bare”, abbiamo capito che le Forze Armate stavano andando in tutt’altra direzione. Tuttavia oggi le nostre aspettative in parte si sono avverate. Il Golpe c’è stato. Ma contro di noi.
Purtroppo, molti pensano che, per essere di destra, sia necessario difendere sempre, comunque e dovunque chi porta una divisa.
Verissimo. Tuttavia se i golpe li fanno i colonnelli o i capitani, come i “cara pintadas” argentini, sono leggermente più credibili. 😉
Parole sante
Tristemente vero.
D’altronde questi vanno con chi li paga, anche se poco.
Verissimo