
Ho capito cosa c’è dietro le lamentazioni e le lacrime che in questi giorni vengono versate dalle anime candide verso le donne, i bambini e gli uomini afghani: Il senso di colpa dell’uomo occidentale dopo la fuga da Kabul. Per anni i media ci hanno narrato che abbiamo liberato le donne afghane dal burqa, che gli aquiloni erano tornati a volare nelle mani dei bambini e che gli uomini finalmente potevano usufruire dei servizi dei barbieri. Abbiamo esportato la democrazia, i nostri modelli e abbiamo estirpato da quel paese il medioevo talebano. Ma alla fine gli studenti coranici sono tornati e noi ce la siamo data a gambe. Da qui i sensi di colpa per aver abbandonato di nuovo donne, bambini e uomini alla teocrazia talebana. Che fare? Esportare di nuovo la democrazia a suon di bombe? Per carità. Non se ne parla nemmeno. Allora? Ecco la soluzione escogitata dalle anime belle de sinistra: esportare l’Afghanistan in Occidente. Lo suggeriscono anche Conchita e Davìd.
Ma esportare l’Afganistan in Occidente significa anche e soprattutto importare in Europa (o meglio in Italia, perché ovviamente arriveranno tutti qui) il modo di vivere dei talebani, che poi diverrà anche quello nostro (cit. Boldrini)…
È evidente che ” il modello islam ” piace molto ai radicalchic nostrani.
Rigorosamente a casa nostra, ovvio, e noi contenti in nome del multiculturalismo ci dobbiamo adeguare. A casa loro devono potere seguire i loro usi e costumi, poverini e non dobbiamo disturbare.
Ma la domanda che mi faccio è: il radicalchic nasce idiota o lo diventa con il tempo ?
nasce.
aro Alfio, spiega anche cos’è l’ oppio e cosa si ricava da quella innocua piantina.
E non parlo dell’ eroina ma della MORFINA tenendo conto che ne servono tonnellate all’ anno per medicinali e anestetici (Big Pharma, Pfizer ecc. ???) (ancora loro???) e l’ Afganistan produce il 90% di tutto l’ oppio del mondo e che forse qualcuno s’ è accorto che costa meno comprarlo direttamente dai Talebani piuttosto che mantenere in piedi una COSTOSISSIMA guerra per averlo !!!
cioè in italia (ma non in vaticano)