
Propongo un post dell’amico Francesco Petrone sulla questione dei profughi afghani.
Mia madre, nell’agosto del ’44 era con mia sorella neonata a Firenze e mio padre era deportato in prigionia. Dalla città passava il fronte, so che si patì la fame, mia madre fu sfollata, arrivarono i partigiani, c’ erano i franchi tiratori, gli Alleati avevano bombardato, i tedeschi fecero saltare i ponti. Eppure il mondo non si occupò di lei nonostante tedeschi e partigiani fucilassero la gente agli angoli delle strade. Nessun aereo la portò in salvo. Erano cavoli suoi. Furono ammazzati dei civili dall’una e dall’altra parte ma al mondo questo non interessava. Oggi per gli afghani ci si strappa le vesti…E non lanciò mia sorella di 5 mesi ai soldati Usa
Come dargli torto…
É una pagina del vergognoso libro di storia “italiona”…
Infatti!
È come ha detto Julian Assange molti anni fà:
Le guerre Americane sono il loro business, devono continuare in eterno, non essere vinte!
Così ci invadono con poveri disperati, dall’Africa, dalla Siria, dall’Afghanistan, e gravano sull’economia, sulla società, disseminano terrore, dividono società,… e così istruiscono anche i futuri terroristi o stupratori di strada! Come avviene in Sudafrica!
Mi sono domandata, al vedere quelle scene, cosa farei io in quella situazione… Ho pensato anch’io ai miei genitori che hanno vissuto la guerra… E’ vero, ognuno ha dovuto cavarsela da solo
Ognuno ha tanta storia
Tante facce nella memoria
Tanto di tutto tanto di niente
Le parole di tanta gente
Tanto buio, tanto colore
Tanta noia, tanto amore
Tante sciocchezze, tante passioni
Tanto silenzio, tante canzoni
Anche tu così presente
Così solo nella mia mente
Tu che sempre mi amerai
Tu che giuri e giuro anch’io
Anche tu amore mio
Così certo e così bello
Anche tu diventerai
Come un vecchio ritornello
Che nessuno canta più
Come un vecchio ritornello
sempre
Dal volo partito questa mattina da Roma con destinazione Kuwait, il racconto del comandante dell’Aeronautica militare – 14esimo stormo, Marco B., all’inviato di Repubblica Giuliano Foschini: “Questo aereo ha una capienza massima di 100 persone, ma contiamo di recuperare più profughi afghani possibili. Sfruttando il fatto della presenza di molti bambini, riusciremo a superare questo numero perché i piccoli possono essere tenuti in braccio dai genitori.
da Repubblica.
Quindi abbiamo la marina militare impegnata a portarci clandestini dal mare e l’aeronautica militare in cerca di profughi a Kabul. È ora di smembrare questa repubblica delle banane.
Musse Ali, avvocata 35enne originaria della Somalia abitante a Pisa, si dice “a favore della presa del potere da parte dei fondamentalisti talebani in Afghanistan, non perché condivida il loro modus operandi ma perché ritengo che quello che stiamo vivendo sia una tappa obbligata della storia”
Da Repubblica.
Non potremmo spedirla a vivere la tappa obbligata della storia a Kabul ?