
Oggi c’è un paradosso evidente nel mondo del calcio. Si assiste commossi alle folle che negli stadi cantano gli inni nazionali e poi sventolano con orgoglio le bandiere del proprio paese. Il tutto in un tripudio di appartenenza e di identità. Insomma, manifestazioni che hanno il sapore del nazionalismo. Pallonaro, ma pur sempre nazionalismo o se si preferisce di orgoglio nazionale e di appartenenza ad un paese. La domanda che sorge spontanea è questa: come si coniuga questo “nazionalismo” con l’ideologia dominante no border e globalista? La contraddizione è eclatante. La domanda è legittima. Il calcio con il suo tifo parossistico, rischia di aumentare il tasso nazionalista, ma inquadrato il problema, trovata la soluzione. E una delle soluzioni (oltre a quelle degli inginocchiamenti anti-razzismo o filo LGBT) è stata quella di rompere l’omogeneità etnica delle formazioni calcistiche, per cui ci sono squadre, quali l’ Inghilterra, la Francia, il Belgio ed altre, più che nazionali sono internazionali. Il globalismo ha vinto la partita finale è molti non se ne sono ancora accorti.
Urge vignetta sulla nostra nazionale che NON si inginocchierà.
A Repubblica stanno impazzendo per l’affronto ai poveri neri d’America !
fatta
Sei super, Alfio !
beh, il tifo non è solo nazionalistico, ma anche campanilistico o addirittura contradaiolo!
(hitchcock aveva ben compreso la teoria del macguffin)
Intesa tra Macron e Mattarella su Ue, lotta al virus e migranti. Il capo dello Stato: “Non si può mettere il cartello divieto di ingresso dall’Africa”
Questo è tratto da LaRepubblica.
Proprio le parole che volevamo sentire !
LaRepubblica non finisce di stupirmi :
” Tutto è pronto a Londra per la partita Italia-Spagna, valida per un posto in finale a Euro2020. I tifosi delle due nazionali, prima di entrare a Wembley, hanno cantato Bella Ciao ”
Alfio, guarda che era meglio la DDR di questi ciarlatani !!!