Questa intervista al direttore de “La Stampa” è veramente inquietante. A parte la “gravità” del malessere che denuncia: un po’ di tosse, niente febbre, un po’ di oppressione (raffreddore?) e la descrizione dei gironi dell’ospedale “dove c’è gente che si lamenta e sta male…” Strano, ho sempre pensato che gli ospedali fossero una sorta di ritrovo tipo Billionaire dove andare a divertirsi , non sapevo che fossero un luogo di sofferenza. Infine a stoccata finale contro la gioventù incosciente e pericolosa. I giovani ovverosia i moderni untori della società. Sinceramente non riesco a capire dove questi covidiani vogliono parare. Ci vogliano tutti morti? (Eccetto loro, naturalmente)
lo spero io ….di obliare questo mistificatore …. non un colpo di tosse …ma il fiato per dire sciocchezze non gli manca
Non potresti evitare la foto della Gruber ?
È troppo bella e mi scombussola gli ormoni.
per certa gente è una manna. 1 il potere reale – professioni, gerarchie etc. – non viene toccato ai detentori quando tutto resta congelato 2 se hai funzioni di sorveglianza, custodia, controllo e soffri di turbe psichiche, finalmente puoi abbandonarti al “complesso della guardia carceraria”. finalmente conti qualcosa.
sullo sfondo restano miseria, morte in solitudine, complicazioni varie ed eventuali. ipotizza: figli minorenni, morte genitore, crisi economica, nonni vecchi. inutile che suggerisca la conclusione al lettore