
Ormai è prassi: se vinci o stravinci le elezioni ma non sei gradito al Deep State Globale, sei fritto. Ora è la volta di Lukaschenko a provare l’assedio da parte di migliaia di soros-boys. O usa l’esercito e schiaccia nel sangue la rivolta, oppure dovrà, alla lunga, fare le valigie. In Libano il governo cristiano-sciita si è già dimesso. Secondo la corrispondete Rai-Isis, Lucia Goracci , la rabbia dei “giovani” ha vinto. Il disastro del porto di Beirut con le centinaia di morti e le migliaia di feriti, (a sentire i media globalisti è colpa del governo) è stata la goccia che ha fatto traboccare l’ira del “popolo”; in Polonia invece assistiamo alla rivolta LGBT. Pensate: arrestano per strada un attivista gay e improvvisamente si materializzano centinaia di persone accerchiano la macchina della polizia, dando inizio agli scontri. Praticamente una trappola preparata nei minimi dettagli. Dal fronte Usa invece niente di nuovo. Continuano gli scontri fra polizia e antifa e BLM in attesa delle elezioni. Episodio misterioso ieri durante una conferenza stampa alla Casa Bianca. Trump portato via dal Servizio di Sicurezza perché all’esterno della residenza presidenziale c’era stata una sparatoria. Avvertimento? Chissà. Accadono tante cose strane…
probabilmente ormai la globalizzazione è inarrestabile;
se si fa un parallelo storico con l’unificazione dell’itala 160 anni fa, forse si possono notare i problemi , ma anche le opportunità che ne sono seguite; il tutto enormemente ingigantito dalle attuali dimensioni globali del fenomeno; inoltre va tenuto presente che ci sono molti modi (più o meno drastici) di unificare i popoli
in più c’è un terribile problema sanitario intrinseco nella globalizzazione
Dobbiamo ribellarci a queste carogne che vogliono porre fine alla nostra civiltà e che sono capaci di tutto