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Psicosinistra

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Una delle tecniche psicologiche che la sinistra usa rafforzare il suo complesso di superiorità nei riguardi della destra è abbastanza elementare. Si basa sui complessi di colpa che la “destra” porta inevitabilmente con sé: siano esse di tipo storico, politico o culturale. La destra sulle sue spalle a torto o a ragione si è fatta carico dei disastri del colonialismo, del nazionalismo, del fascismo, dei servizi deviati delle massonerie (P2) e di tutte le altre disgrazie di questo mondo. La sinistra invece sta sempre dalla parte del Bene e della Giustizia Sociale e della Ragione. Nel suo album di famiglia ci sono Lenin, Stalin, Mao o Pol Pot? Niente paura. Sono personaggi e situazioni necessarie, in contesti storici e geografici arretrati, per affrancare le masse popolari dallo sfruttamento e per modernizzare paesi sottosviluppati. Poi la sinistra ha dalla sua la vittoria sul nazi-fascismo che la monda da qualsiasi crimine commesso durante la guerra (Katyn, stupri di massa etc). Infine la cultura. Non esiste campo scientifico o artistico in cui la sinistra non abbia messo in atto l’egemonia gramsciana. Di fronte a questo monolite, la destra si confronta timidamente e con timore reverenziale. Conscia di questa sua “superiorità” morale e culturale, la sinistra gioca con il suo avversario come il gatto con il topo. Concede alla destra di interloquire, a debita distanza però!, e talvolta riconosce all’avversario qualche piccolo merito. Il “destro” in questo caso, felice e soddisfatto per la ricompensa ricevuta, rinuncia a qualsiasi ulteriore timida critica che, vista la generosità dell’alto e nobile avversario, apparirebbe di cattivo gusto. Questo atteggiamento è perfettamente visibile durante i talk show politici e dovrebbe essere materia di studio nei corsi universitari di Psicologia Politica e di Scienze delle Comunicazioni.

15 Comments

  1. La superiorità della sinistra. LA MANO SINISTRA HA 6 DITA.

  2. Vero.. purtroppo nessuno s’accorge che la sinistra e’ ormai diventata un’estrema destra.

  3. wik
    Un gruppo di ricercatori ha catalogato le impronte delle mani nei disegni preistorici e ha constatato che la proporzione dei mancini ai tempi delle glaciazioni sembra coincidere con quella dei nostri giorni. Considerando che il mancinismo ha una componente genetica, e che dunque subisce gli effetti dell’evoluzione, i ricercatori di questo studio si sono chiesti come mai la media dei mancini sia rimasta costante nei secoli. La risposta è stata che, malgrado il mancinismo sia relativamente raro, l’essere mancini comporta dei vantaggi rispetto ai destrimani. Nei tempi preistorici, ad esempio, il vantaggio poteva rivelarsi nei combattimenti. Un mancino infatti si muove in modo diverso da un destrimano e questo lo può favorire sorprendendo l’avversario.
    Questa particolarità è tuttora evidente in alcune discipline sportive, quali la scherma, il tennis e il pugilato, dove è elevato il numero dei mancini[3], o anche il baseball ed il cricket, dove i mancini sono spesso temuti nel duello lanciatore-battitore[4]. Nella pallamano e nella pallanuoto, a causa della presenza di un’area attorno alla porta riservata al portiere, i mancini sono molto ricercati perché facilitati nel tirare in porta dal lato destro del campo. Anche nella pallavolo il mancino è preferito nell’attacco dal lato destro del campo. Nell’hockey su ghiaccio il numero di giocatori mancini è leggermente superiore a quello dei destrimani anche perché spesso giocatori destrimani impugnano il bastone con la mano sinistra. Per determinare con quale mano si tiene il bastone si osserva quale mano è posta più in basso. Nel calcio, circa la metà dei calciatori professionisti è mancino, questo perché sono solitamente migliori a giocare nella parte sinistra del campo. Ciò rende le persone mancine avvantaggiate nelle carriere sportive rispetto ai destrimani, essendo molto più rare in popolazione.
    La costanza dei mancini nel tempo dimostra inoltre che la forza evolutiva dell’essere destrimani o mancini è indipendente dalle culture, visto che queste cambiano mentre la percentuale dei mancini è rimasta costante

  4. bellissime le repliche ad effetto che mi facevano quando ancora ci parlavo. pensavano di essere lapidari, ed invece dimostravano tutta la loro demenza. ” non sei mica altoatesino, sei italiano anche tu etc.” , sulla nota questione Sud Tirolo ed Unità d’italia. le grandi cime! da aggiungere poi la risata ad effetto che fanno sempre a fine della frase, anche breve, annunciata. sulla mia anagrafe, mi pare un lascito dei film dell’attore afromericano di una poltrona per 2: brutta, a sproposito , urtante

  5. La destra è molto debole in questo periodo.
    A parte che destra e sinistra sono due visioni politiche anacronistiche oggigiorno.
    Il vero scontro è tra un potere “sovranista”(o anche socialista) che vorrebbe una economia il cui controllo torni nelle mani dello Stato, e quello mondialista di una ex sinistra estremamente libertaria,che di sinistra non ha nulla in quanto grimaldello della finanza apolide e come tale avversaria stessa del concetto di Stato e dello stesso proletariato.
    Tornando alla destra,o è annaquata(destra moderata o liberale) con tendenze xenofile oppore è schizofrenica e ha tendenze secessionistiche e xenofobe anche tra italiani stessi.
    Entrambe le destre rappresentano l’utile idiota per la c.d. sinistra.
    La prima descritta ha tendenze che la orientano verso il neoliberismo.
    La seconda è la migliore alleata di chi vorrebbe distruggere l’Italia soprattutto anche con la formula del Dividi et Impera,sempre funzionante.

  6. Voglio esageare, ma questa debolezza verso una sinistra mondialista la vedo come un pericolo per l’occidente.

  7. Lorenzo Bernasconi

    Alfio,questo articolo non merita di passare in sordina.
    Io ci vedo la chiave di lettura di questa Italia contemporanea,più passiva che reattiva.
    Non sono sui social,ma noto che molti di destra su Twitter si lasciano silenziare dagli avversari lasciandogli l’ultima parola.
    C’è debolezza a destra molta,anche troppa e troppi ammiccamenti verso destre liberali come Lega o FdI(Forza Italia non la considero proprio).
    Triste vedere quanta gente che si reputa di destra veda ancora in Salvini la stella polare.
    La psicosinistra astutamente ne ha fatto di Salvini il rappresenteto assoluto delle destre,il “fascista” contemporaneo, cosicchè chi è di destra possa essere facilmente etichettato come salviniano e quindi il proprio pensiero ben controllato e catalogato secondo fredda e precisa logica da database.

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