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  1. il conte di pietà

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    monte a monte

    Fig.: non realizzarsi, finire in niente; anche non raggiungere lo scopo, non dar frutto, oppure fallire.
    Il Monte era un tempo l’ammontare dei debiti che i cittadini contraevano con lo Stato, con il Comune o con altri enti. Dal momento che anche allora esistevano i tassi d’interesse, chi “andava al Monte” era automaticamente un debitore, e se non riusciva a risolvere la sua situazione, veniva privato dei beni personali fino alla copertura del debito. Il primo vero Monte dei Pegni, detto anche Monte di pietà, fu però fondato a Perugia, nel 1462, ad opera dei frati francescani, che concedevano prestiti su pegno a basso interesse per tutelare i meno abbienti e difenderli dall’usura all’epoca molto diffusa. Successivamente il Monte continuò a conservare il senso primitivo d’insieme comune di beni, e con tale significato passò nel gioco d’azzardo e simili, in cui è ancora in uso l’espressione “monte premi”. Nei giochi di carte, però, il Monte è anche il mazzo al centro del tavolo cui i giocatori devono attingere, che resta pertanto un bene comune e al quale ritornano le carte in caso di errore tecnico o di contrasti tra i giocatori. In questa eventualità la partita o la mano si considerano annullate, come pure il punteggio realizzato fino a quel momento. Da qui il significato di mancata realizzazione, che è quello più corrente.

    Var.: finire a monte; mandare a monte

  3. famiglia cristiana

    Almeno spieghiamo perché il Monte dei Paschi di Siena si chiama così. “Monte” indicava fin dal Medioevo un ente che gestiva il debito pubblico, e anche il debito stesso, e anche una rendita e un titolo fruttifero. Divenne il nome di enti bancari. Non nacque solo il Monte dei Paschi, a Siena, ma anche il Monte dei Maschi a Napoli, il Monte dei Morti a Benevento, il Monte di soccorso, il Monte delle doti delle fanciulle e via dicendo, senza contare il Monte di Pietà (dal 1358, con scopi filantropici).

    Ma chi sono questi Paschi che hanno dato il nome alla banca o “monte” senese? Non biechi capitalisti, ma innocui “pascoli”, veri ricchi pascoli della Maremma, con le pecore che brucano. Nel sito del Monte dei Paschi si spiega che un tempo il nome era diverso: «Il Monte di Pietà, o Monte Pio, nacque il 27 febbraio 1472 con una delibera del Consiglio Generale della Repubblica, al fine di concedere il prestito alle “povare o miserabili o bisognose persone”», con un minimo tasso d’ interesse, che però non fosse usura cattiva da cravattai. Più tardi il Granduca di Toscana accettò una crescita e ristrutturazione, ma volle che a garanzia della nuova banca fossero vincolate le rendite dei pascoli demaniali della Maremma, roba tangibile e concreta, altro che titoli avvelenati dalla finanza fantasiosa e dalla telematica!

  4. Conte peTacchia o del Grillo, paracu..munista come Monti 110 e loden, è l’Uomo del Banco del Pugno (chiuso). Oltre Mattarella arbiter super partes, supporta Giuseppi il Grande Giornalista Marco Trav’aglio, anzi Travprezzemolo, ubiquo Tuttologo Politologorroico, caustico, anzi sulfureo (come capocchia di fiammifero), con fiuto per soldi più fino di quello del rabelesiano Nasapeti. Giuseppi, come Costantino, può farsi un vessillo con su scritto “Si Marcus pro nobis quis contra nos?”.

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