
Fino al 2004, data in cui fu istituita la Giornata del Ricordo, ho vissuto la mia esistenza di profugo istriano in una sorta di serena “semiclandestinità”. Il mio cognome straniero non mi collegava automaticamente all’Istria. Tutt’al più veniva preso come originario di qualche lontana provincia balcanica dell’impero di Cacania. Pochi mi credevano istriano anche perché nell’immaginario collettivo i profughi giuliano-dalmati dovevano portare cognomi italianissimi, mica chiamarsi Krancic. Comunque, diciamo, che fino alla data del 2004, tutto ciò che riguardava il ricordo delle tragiche vicende dei confini orientali si stava lentamente attenuando, e con esso le passioni e le dispute che per anni avevano accompagnato la nostra storia. Una sorta di dolce-amaro oblio stava scendendo sulle nostre vicende. Molti profughi erano ormai anziani o erano morti. Quelli più giovani tendevano ad allentare i legami con la loro terra (molti di loro non l’avevano mai vista) e con quei ricordi tramandati loro da genitori e parenti. La legge del 2004 riaccese le luci sull’ esodo e così tornammo alla ribalta. All’inizio furono testimonianze, interviste, articoli, libri, memorie etc. Una piccola speranza si riaccese nei nostri animi. Forse avremmo ottenuto quella giustizia e quel rispetto che ci era stato negato per tanti anni. Ottenemmo perfino un paio di fiction televisive! Con il passare degli anni però questo interesse è andato scemando. Ci sono stati e ci sono in occasione della ricorrenza, atti vandalici contro targhe che ricordavano i Martiri delle Foibe; ci sono tentativi di revisionismo e di giustificazionismo storico. Insomma il Ricordo è ben lungi dall’essere condiviso dagli italiani. Personalmente questi episodi negativi mi procurano tristezza e amarezza e per questo che oggi mi sento di dire a chi di dovere: lasciate perdere le dolorose vicende dell’esodo , dei campi profughi, e quelle tragiche delle foibe . Spegnete le luci, fateci tornare in quel cono d’ombra nel quale abbiamo vissuto per 70 anni. Dimenticateci. Grazie.
Ps: Mio padre era originario di Montona e mia madre di un borgo nei pressi di Visinada. Era amica di Norma Cossetto. I seppi della giovane martire dai racconti di mia madre quando ancora nessuno in Italia conosceva la sua tragica storia.
quando qualcuno chiederà di istituire un giorno della memoria per ricordare gli italiani fottuti, l’APM (Association des Partisans Macroniens) e la VMP (Verband der Merkelpartisanen ) si opporranno frmamente