Racconti fantastici

Compagnia dell’Imperatore 6

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Halexandra carpisce i segreti della setta

L’amicizia con l’ex-attricetta, moglie di Bruscoloni,
fu fondamentale per la scoperta di segreti gelosamente custoditi dalla setta.
Halexandra durante un incontro segreto con Franz K.,
riferì che nella villa del Bruscoloni c’era una cassaforte con dentro importantissimi segreti.
Probabilmente la lista di tutti i sovversivi del LombardoVeneto.
Era accaduto che un giorno l’amante del Bruscoloni, volle mostrarle, durante una sua visita ad Ercore,
i gioielli che il marito le aveva regalato. La portò nella biblioteca, e dopo aver spostato uno scaffale,
indicò la cassaforte. La donna, imprudentemente, l’aprì davanti ad Halexandra, che memorizzò i dati della
combinazione. Le mostrò i preziosi, che la contessina riferì a Max essere di una pacchianeria e di una
volgarità senza limiti e, mentre la padrona di casa faceva mostra delle sue ricchezze, Halexandra, vicina
alla cassaforte, con la coda dell’occhio lesse sulla copertina di quelli che sembravano libri contabili la
scritta “Lista Fratelli Operazione Aspide”. «Ti ricordi la combinazione?» le chiese Franz K.
«Sì! ‘1859 Viva Verdi‘…» rispose la nobildonna.
Franz K. la ringraziò per le notizie che aveva portato e le baciò la mano.
Halexandra sorrise e uscì in un fruscio di seta e taffettà, seguita dallo sguardo ammirato del Comandante
Gli uomini della Compagnia ricevettero l’ordine di riunirsi la sera stessa in una villetta fuori mano,
lontana da sguardi indiscreti, procurata al gruppo, da Wolf.
«Halexandra oggi mi ha fornito informazioni della massima importanza.» E iniziò a raccontare
della cassaforte e del suo contenuto. «Dobbiamo,» disse Franz K., «buttare giù un piano per penetrare nella
villa.»
«So io come fare…» disse Half. «Ricordate quella biondina, quella ballerina dell’altra sera con la quale…
ehm… Sì, insomma… avete capito… Ebbene, le ho chiesto notizie, dopo naturalmente… e ho appreso alcune
cose interessanti. Una di queste è che venerdì prossimo, Bruscoloni, moglie e la sua corte di nani,
veline e ballerine al completo si trasferiranno, a Bellagio, in un’altra sua villa dove sabato sera daranno
una festa. Torneranno ad Ercore lunedì mattina. Avremo due notti a disposizione.»
«Sì,» disse Frank, «ma in casa ci sarà la servitù e la guardia.»
«Anche su questo posso darvi qualche informazione: la servitù è composta da una trentina di
persone; mentre la guardia, che dorme nella dependance, conta otto uomini, che a turno fanno il giro
della cinta muraria della villa. Non sarà difficile
metterli fuori combattimento.» Franz K. insieme ai suoi uomini studiò il piano. Venerdì pomeriggio si sarebbero
nascosti nelle vicinanze della villa. Avrebbero atteso la partenza di Silvan Bruscoloni e con il favore
delle tenebre, sarebbero entrati nella magione, dopo aver neutralizzato la guardia e la servitù.
La notte del Venerdì sera la Compagnia si appostò nei pressi della casa dell’imprenditore. Verso le
19, gli uomini di Max, videro sei carrozze blindate (di cui quattro della scorta) attraversare il cancello e
uscire dalla grande tenuta. I finti ladri della Compagnia erano armati di bastoni, corde, pugnali e pistole.
Sul volto portavano delle maschere.
«Sistemiamo la guardia!» disse Ludwig.
La Compagnia circondò il casotto dove vi erano otto uomini. L’azione fu fulminea. Poco dopo tutte le
guardie giacevano a terra addormentate dai colpi di bastone; un paio che avevano tentato una reazione,
furono uccise.
Il capo risultò essere uno “stalliere”, proveniente dal Regno delle Due Sicilie. Gli altri, legati,
imbavagliati, furono rinchiusi in uno stanzino senza finestre.
Lungo il viale, due grossi cani, si avventarono sul gruppo, abbaiando. Per loro, due polpette drogate
furono sufficienti a ridurli al silenzio.
Giunti davanti all’ingresso, Klaus , con un grosso mazzo di chiavi, riuscì ad aprire il portone.
Gli uomini penetrarono dentro la villa. Neutralizzare la servitù fu facile. Una ventina di persone
erano riunite nella grande cucina, intente a cenare.
Fu loro intimato di alzarsi e, in preda allo spavento, dopo essere stati legati e imbavagliati furono
portati nella cantina e ivi rinchiusi.
Franz K. e i suoi uomini, seguirono le indicazioni di Halexandra, salirono lo scalone, ed entrarono nello
studio di Bruscoloni. Spostarono una libreria e trovarono la cassaforte. Lukas armeggiò con il pomello
girandolo ora a destra, ora a sinistra, inserendo le cifre e le lettere della combinazione.

2 Comments

  1. Okkio alle citazioni (anche in giudizio) in questo capitolo ci sono 2 Arcore e 1 veline di troppo.
    Fai attenzione Alfio, Bruscoloni ha molti avvocati…

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