Racconti fantastici

La Compagnia dell’Imperatore 4

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Il nuovo venuto sfoderò un irritante sorriso a settantadue denti. Salutò tutti con ampi gesti delle
mani e iniziò a parlare di se stesso, della sua ricchezza e a raccontare insulse barzellette,
accolte dalle grandi risate di Calderolo e degli avventori.
Una di queste, era palesemente offensiva nei riguardi dell’Imperatore. Ludwig, tentò di scattare, pronto a
scagliarsi addosso al Bruscoloni. Fortunatamente, Klaus e Franz K. lo bloccarono per tempo.
«Vuoi rovinare tutto?» gli sussurrò Franz K.
Ludwig riprese il controllo di se stesso e si calmò.
Calderolo ordinò per tutti, spaghetti alla carbonara, calcando il tono della voce su “carbonara” e
dando di gomito a Bruscoloni, che scoppiò in una risata, imitato da tutto il suo seguito di guardie del
corpo, nani e veline. Al termine del pranzo, l’imprenditore, seguito dalla scorta e dal codazzo,
lasciò la taverna, non senza aver prima invitato Franz K. e i suoi uomini ad una festa nella sua villa di Ercore.
Salutati tutti con ampi sorrisi e pacche sulle spalle, se ne andò salendo su una carrozza blindata.
Calderolo, raccontò ai suoi ospiti che Silvan era l’uomo più ricco del Lombardo-Veneto e dell’Impero.
Possedeva case editrici, le più importanti gazzette, teatri, locali, caffè, negozi. ” Un vero nababbo.
Ma anche un uomo generoso. Anzi” , disse strizzando l’occhio
«un vero… fratello… Ahahahah!
Pensate che un giorno, io e la mia associazione eravamo al verde. Arrivò lui e ci fece un prestito di 70
milioni di talleri…»
Poi Calderolo, fra un bicchiere di vino e l’altro si fece più serio. Disse che era necessario un cambiamento,
che urgevano delle riforme e soprattutto che il Lombardo-Veneto necessitava dell’indipendenza dal potere
centralista di Vienna. Terminati i discorsi seri riprese a ridere e, con somma sorpresa dei presenti,
si sganciò la giacca, si sbottonò la camicia e dopo averla aperta sul petto, ridendo sgangheratamente
mostrò la maglietta, sulla quale, c’erano una serie di volgari vignette raffiguranti l’Imperatore
Anche gli altri avventori iniziarono a ridere sguaiatamente. Gli uomini della Compagnia avrebbero voluto
estrarre le pistole e fare a pezzi Calderolo e i clienti, ma si contennero, unendosi alle risate generali.
Il giorno seguente Wolf prese contatto con gli uomini della Compagnia. Disse che la sua squadra stava
lavorando alacremente e che era riuscito a infiltrare due suoi agenti, Kalas, un galiziano che si
spacciava per un disertore e tale Agape, una popolana controrivoluzionaria che si era creata una
nomea di rivoluzionaria e anti-asburgica. Il primo era entrato in contatto con gli studenti rivoluzionari
e con alcuni circoli della sinistra antagonista garibaldina che gravitavano intorno ad alcuni centri sociali
della periferia cittadina. Agape era riuscita a entrare in una cellula sovversiva clandestina libertaria.
Da parte sua Franz K., consegnò a Wolf, il primo rapporto, con notizie sul tradimento di Calderolo e
sull’imprenditore Bruscoloni. Al termine i due si salutarono, dandosi appuntamento per la
settimana successiva. Due giorni dopo la Compagnia ricevette l’invito di Bruscoloni per la cena nella sua
mega-villa ad Ercore. A portare gli inviti fu il tuttofare Emilio Fidelio che promise agli uomini una “cena
simpatica” e una serata indimenticabile. Appuntamento alle ore 21.00.

3 Comments

  1. articolo perfetto grazie

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