Il mattino seguente, la Compagnia di punizione si mise in cammino verso ovest. Il 26 febbraio
giunse a Graz, dove secondo le indicazioni contenute nelle istruzioni che Franz K. aveva letto e
poi distrutto, presero alloggio, in abiti borghesi, in un alberghetto.
Passarono la giornata in camera e la sera cenarono in un grazioso ristorante: “Al Leon d’Oro”,
dove si spesero in fantasiose congetture sulla loro misteriosa convocazione.Il comandante Franz K. tagliò corto:
«Inutile fantasticare. Domani sapremo tutto. Ora torniamo in albergo.»
La sera del giorno successivo, alle 18, due carrozze vennero a prelevarli e per portarli al Pichlarnschloss.
Furono fatti entrare in un’ampio ingresso, dove un uomo in borghese raccolse i loro soprabiti;
quindi furono introdotti in una grande sala, illuminata dai bagliori di un caminetto acceso e dalle tenui
luci di alcuni candelabri.
Nella penombra, seduta su una poltrona, una giovane donna, elegantemente vestita. Una veletta
le nascondeva il volto, non tanto da non mostrare i bei lineamenti aristocratici. Aveva i capelli
biondi raccolti a chignon.
Franz K., le si avvicinò e con un inchino si presentò. Poi, uno ad uno presentò i suoi uomini.
La donna seduta sul divano, guardando negli occhi l’ufficiale, sussurrò alcune parole: «Sono la Contessa
Halexandra Orsenigo-Giesler…»
In quell’istante entrò un uomo, vestito di nero, accompagnato da due attendenti.
«Signori, prego, accomodatevi. Sono il Colonnello von Nowotny… Bene. Vedo che vi siete già presentati
con la Contessina.»
Il colonnello si sedette dietro ad una ampia scrivania e si fece consegnare dai due uomini che erano
entrati con lui, 12 cartelle in pelle. Su ognuna di esse
c’era un nome. Nowotny, cominciò a leggere sbrigativamente i dossier, poi, giunto all’ultimo,
alzando gli occhi fissò Franz K.
«L’uccisione in duello del conte Zarkozsy, non è stata gradita in alcuni ambienti di corte, capitano
Franz…»
«Era un liberale e un framassone!» rispose il comandante della Compagnia.
«Lo so, lo so. Per questo c’è molta gente che le è grata, altra invece, no… Come voi saprete, il veleno
settario si è insinuato anche a Corte. La i liberali ci legano le mani. La stampa ci controlla. La nostra
capacità di intervenire è limitata. La guerra rivoluzionaria scatenata dalle centrali massoniche usa
contro di noi qualsiasi arma; noi contro di loro possiamo usare solo il fioretto…
Ma l’Imperatore è preoccupato. Confidandosi mi ha chiesto come poter correggere queste nostre debolezze.
Gli ho detto che potevamo rispondere alla guerra rivoluzionaria solo con la guerra contro-rivoluzionaria,
usando cioè le loro stesse armi. Sulle prime al Kaiser ripugnava ricorrere a mezzi subdoli
e illegali, ma poi si è convinto. L’Imperatore, mi ha conferito carta bianca. Il mio ufficio dipende
direttamente da Sua Maestà. Quindi tutto ciò che faccio e farò va al di sopra di ogni controllo istituzionale.
Dopo l’Imperatore vengo io.
«Per attuare questa nuova strategia, ho pensato ad uomini fidatissimi e pronti a tutto. Ecco perché vi
ho convocati. Sappiate che la Francia entrerà in guerra insieme al Piemonte contro di noi, verso la
metà dell’anno, invadendo il Lombardo-Veneto. Sappiamo che in Lombardia qualcuno sta lavorando per
creare una rete fittissima di agenti provocatori, sabotatori e informatori che dovrà facilitare
l’invasione. Vostro compito e quello della Contessina Halexandra, sarà quello di indagare, procurare
notizie e poi colpire inesorabilmente questa organizzazione sovversiva. Il piano è questo…» e dette
queste parole, Von Nowotny apri una cartella di pelle rossa.
Il conte Zarkozsy….. sarà mica il nostro vicino presidente dei mangia cavoli?