
Zingaretti in occasione del pellegrinaggio nei luoghi santi della fede clintobamiana ha incontrato esponenti della politica e della finanza della East Coast. Particolarmente emozionante è stato l’incontro con Bill Clinton. Icona e leggenda vivente dei dem italiani fino dai tempi dei sanguinosi ed efferati bombardamenti sulla Serbia. L’ex-presidente all’inizio aveva scambiato Zingaretti nell’ ordine: per Giuseppi, per “il caro Mattei ” ( rectius Matteo Renzi) e per il Commissario Montalbani. Alla fine Bill, aiutato dalla sua segretaria, ha capito che trattavasi del segretario del Partito Democratico italiano Zingaretti, rinominato confidenzialmente , fra risate e pacche sulle spalle: “my dear friend Little Gipsy “. Dopo la solita photo-opportunity costata la modica cifra di 30.000$ da versare nel Fondo Elettorale di Hillary, il segretario è stato congedato e, libero da impegni, ha potuto fare il classico giro turistico che i provinciali di tutto il mondo fanno a NY: Greenwich Village, Soho, il Financial District, Chinatown e la zona del Lower East Side. Senza dimenticare quelle nella zona di Midtown Manhattan come l’Empire State Building e il Rockefeller Center etc. In uno “store” si è comprato un cappellino con la scritta I Love NY. Al termine del tour, si è recato all’abitazione del sindaco nuovayorkese Di Blasio detto Il Perticone, per consegnargli una missiva dell’amico Uolter (Veltroni). Ad aprire la porta è stato il figlio Dante, noto per la sua inconfondibile cesta di capelli alla Angela Davis, il quale, scambiatolo per un venditore di tappeti, lo ha congedato bruscamente.
Ora sta tornando in Italia.
Mission accomplished
“il quale, scambiatolo per un venditore di tappeti”
Krancic ha dimenticato l’aggettivo “falsi”, “patacche”.
🙂
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