Carlo G. era un giovane regista. Aveva al suo attivo una serie di lungometraggi che avevano vinto un paio di premi e ricevuto lusinghieri apprezzamenti da parte di alcuni critici, tuttavia, nonostante questo promettente inizio, non era riuscito a fare il salto di qualità sul quale puntava. Aveva presentato un paio di sceneggiature ad altrettanti importanti produttori. Da tutti aveva ricevuto la stessa risposta:
- Sono storie molto belle, ma datate. Storie d’amore in contesti socialmente scomparsi. A chi vuole che interessi la storia di una giovane operaia che ama un giovane disoccupato. E poi la denuncia sociale…suvvia! Oggi ci sono altre storie da raccontare: storie che riguardano nuove realtà: immigrati, gay, il pericolo fascista-sovranista. Provi a cimentarsi con queste tematiche, poi ne riparliamo.
Carlo era uscito dai colloqui alquanto demoralizzato, ma obiettivamente riconobbe che i produttori non avevano tutti i torti. Doveva passare a raccontare storie ambientate in contesti post-industriali ed abbandonare narrazioni legate ad un passato ormai chiuso e a confrontarsi con le “nuove realtà”.
Tornato a casa si mise a scrivere.
Sceneggiatura “Mamhoud”
La storia prende le mosse da un barcone partito dalle coste libiche e “intercettato” da una nave ONG. Il protagonista, Mamhoud è un giovane senegalese imbarcatosi per venire in Italia in cerca di un futuro migliore. Sulla nave ONG conosce Petra, la giovane tedesca capitana della nave.Un colpo di fulmine. Con lei inizia una storia d’amore. La loro nave all’inizio è costretta dal crudele ministro degli Interni Falvini a fermarsi per settimane, sotto la canicola agostana, a poche miglia dall’isola di Lampedusa, ma la ferma reazione della magistratura e delle forze democratiche e umanitarie, costringono alla fine il Falvini a retrocedere. Intanto alcuni giornalisti a bordo hanno iniziato a parlare in termini lirico-romantici del legame fra il migrante e la Capitana. La notizia fa il giro del mondo. Il Ministro degli Interni diventa una specie di Don Rodrigo che intende impedire l’amore fra i due giovani. Lo sfregio all’immagine costringerà il Falvini alle dimissioni e a rifugiarsi in una località marina dell’Adriatico dove sarà scovato da alcuni giornalisti sulla spiaggia ubriaco e in mutande. Una volta sbarcati i due diventano l’icona dell’integrazione. Interviste, articoli, servizi televisivi, incontri con le autorità, fra cui il Papa Francisco e il presidente Mattarello. Infine l’incontro più importante: quello con Greta che da’ il crisma ufficiale all’unione. Ma il destino avverso è dietro l’angolo. Mentre i due si trovano in un giro di conferenze in Veneto, vengono assaliti da una banda di fascio-leghisti. Mamhoud sta per avere la peggio, ma riesce a fuggire, rifugiandosi dentro una chiesa. Qui un giovane prete gay lo accoglie, lo nasconde dalla furia razzista e lo cura. Passano i giorni e i due si innamorano l’uno dell’altro. Petra nel frattempo salvata dalla polizia, viene ricoverata in ospedale. Si dispera perché non sa dove è il suo Mamhoud. La giovane è incinta e attende due gemelli. Alla fine l’incontro fra i due. Mamhoud le rivela il suo amore per il prete. Petra laicamente capisce la situazione e torna in Germania dove darà alla luce due bambini. Il giovane senegalese nel frattempo prepara le nozze con il giovane sacerdote. Papa Francisco concede la dispensa e i due potranno sposarsi in chiesa, ma il crudele ex- ministro Falvini, spalleggiato da bande di cattolici tradizionalisti, indice una manifestazione con fiaccolata sotto la canonica. Qualcuno getta una torcia attraverso una finestra aperta appiccando il fuoco. I due amanti muoiono fra le fiamme. Termina così in tragedia la storia di Mamhoud.
- Splendida! CAPOLAVORO!!! urlò il produttore.
- Con questa storia vinciamo l’Oscar. Caro Carlo sei un genio! tu hai stoffa. Diventerai famoso!
Un mese dopo iniziarono le riprese. Il film decantato dalla critica ufficiale italiana come un capolavoro vinse tutti i premi disponibili in Europa: Venezia, Cannes, Berlino ed infine ebbe la nomination per l’Oscar. A Los Angeles spopolò e vinse la statuetta. La stampa mondiale consacrò Carlo G. come una rivelazione e una promessa del cinema mondiale.
…la tua mente fertile e ironica sforna sempre capolavori.. grande Alfio!
grazie Renato.
Che bella! Sembra vera, però… anche qui i fascio-leghisti! Ma non esistono!!!
Per la sx esistono eccome. 😉
Ottima scelta per il fine settimana, consiglio a tutti di vedere